Una scala sismica è usata per misurare e confrontare l'intensità dei terremoti.
Due diversi tipi di scale ugualmente importanti sono usate comunemente dai sismologi per descrivere i terremoti. La forza originaria o energia di un terremoto è misurata in base a una scala di magnitudo, mentre l'intensità della scossa in ogni punto sulla superficie terrestre è misurata in base a una scala di intensità.
Magnitudo e Intensità[]
La violenza di un terremoto è descritta sia dalla magnitudo che dall'intensità. Questi due termini, frequentemente confusi, si riferiscono a differenti, ma correlate, osservazioni. La magnitudo, di solito espressa con numeri arabi, caratterizza l'aspetto di un terremoto misurando indirettamente l'energia rilasciata. Al contrario, l'intensità indica gli effetti locali e potenziali in base ai danni prodotti da un terremoto sulla superficie della terra e di come esso colpisce uomini, animali, strutture, e oggetti naturali come le masse d'acqua. Le intensità sono di solito espresse in numeri romani, e rappresentano le intensità delle scosse prodotte da un terremoto. Idealmente, ogni terremoto prodotto può essere descritto dalla sola magnitudo, ma le diverse intensità, fin dagli effetti del terremoto, variano secondo le circostanze come la distanza dall'epicentro e le condizioni locali del suolo. In pratica, lo stesso terremoto può avere magnitudo tipicamente differente da pochi decimi a unità, secondo la scala di magnitudo usata e secondo quali dati vengono inclusi nelle analisi.
Charles Richter, l'inventore della Scala Richter, distinse intensità e magnitudo come segue: Template:Quote
Scale dell'intensità sismica[]
La prima semplice classificazione dell'intensità del terremoto fu escogitata da Domenico Pignataro nel 1780. Comunque, la prima scala di intensità riconoscibile, nel senso moderno della parola, fu redatta da P.N.G. Egen nel 1828, anticipando i tempi. La prima scala di intensità adottata largamente, la Rossi-Forel, fu introdotta nel tardo XIX secolo. D'allora molte scale di intensità sono state sviluppate e sono usate in diverse parti del mondo: la scala correntemente usata negli Stati Uniti è la Scala Mercalli Modificata (MM), mentre la Scala Macrosismica Europea (EMS-98) è usata in Europa, la Shindo è usata in Giappone, la MSK-64 è usata in India, Israele, Russia e negli Stati Independenti del Commonwealth; la Liedu (GB/T 17742-1999) è usata nella Cina continentale; Hong Kong, d'altra parte, usa la scala MM, [1] e Taiwan usa la scala Shindo. La maggior parte di queste scale hanno 12 gradi di intensità, che sono grossolanamente equivalenti gli uni agli altri in valori ma variano nel grado di sofisticazione impiegato nella loro formulazione.
Scale di Magnitudo[]
Il primo tentativo per definire qualitativamente un unico e assoluto valore per descrivere la dimensione dei terremoti fu la Scala di Magnitudo (il nome viene preso dalla similare scala formulata usata per rappresentare la luminosità delle stelle).
Scala di Magnitudo Locale e scale correlate[]
La scala di magnitudo locale (ML), anche conosciuta popolarmente come Scala Richter, è una scala logaritmica quantitativa. Nel 1930, il sismologo californiano Charles Richter escogitò una semplice scala numerica per descrivere la relativa grandezza dei terremoti nella California del sud. Il nome di "Scala Richter" fu coniato dai giornalisti e non è generalmente usato dai sismologi nella letteratura tecnica. La ML è ottenuta misurando la massima ampiezza di una registrazione secondo il sismometro a torsione di Wood-Anderson (o uno calibrato ad esso) ad una distanza di 100 km dall'epicentro del terremoto. Altre più recenti misurazioni di magnitudo includono: le onde di corpo (mb), le onde superficiali (Ms), e la magnitudo di durata (MD). Ognuna di queste è bilanciata per portare valori similari a quelli portati dalla scala di magnitudo locale, ma siccome ognuna è basata su una misurazione di un aspetto del sismogramma, esse non sempre rilevano la potenza complessiva della sorgente. Specificamente, alcune possono essere influenzate dalla saturazione a una più alta magnitudo di valori significativi sottovalutando sistematicamente la magnitudo di più grandi eventi. Questo problema inizia intorno al 6º grado per la magnitudo locale; la magnitudo delle onde superficiali vengono a saturarsi sopra l'ottavo grado. Malgrado le limitazioni, le scale di magnitudo più vecchie sono ancora largamente usate, poiché possono essere calcolate rapidamente; i loro cataloghi di molti anni addietro sono disponibili, sufficienti per la più grande maggioranza degli eventi osservati, e inoltre godono familiarità presso il grande pubblico.
Scala di magnitudo del momento sismico[]
A causa delle limitazioni delle scale di magnitudo, una nuova, più uniformemente applicabile loro estensione, nota come scala di magnitudo del momento sismico (MW) per rappresentare la grandezza dei terremoti, fu introdotta da Thomas C. Hanks e Hiroo Kanamori nel 1977. In particolare, per molti grandi terremoti la magnitudo del momento porta una più affidabile stima della grandezza del terremoto. Questo succede perché il momento sismico è derivato dal concetto di momento in fisica e dunque fornisce indizi sulla grandezza fisica di un terremoto — la grandezza della rottura di faglia insieme allo spostamento — come pure la somma dell'energia rilasciata. Così, mentre anche il momento sismico è calcolato dai sismogrammi, esso può anche essere ottenuto a posteriori dalle stime geologiche della grandezza della rottura e dallo spostamento di faglia. I valori dei momenti per i terremoti osservati si estendono oltre più di 15 ordini di magnitudo, e siccome non sono influenzati da variabili come le circostanze locali, i risultati ottenuti lo rendono agevole per confrontare oggettivamente le grandezze di differenti terremoti.
Note[]
- ↑ Template:Cite web
Voci correlate[]
- Terremoto
- Scala Mercalli
- Scala Richter
- Onde sismiche
- Magnitudo
- Ingegneria sismica